Premesso ciò ho comprato Normal people di Sally Rooney solo per curiosità, per leggere qualcosa di poco impegnativo che avrei potuto condividere con mia figlia, non sapevo nemmeno dell'esistenza della serie tv e l'ho iniziato nel periodo in cui sono rimasta a casa terminandolo in poco meno di due giorni. Avrei voluto scrivere le mie impressioni sin da subito ma, avendo scoperto che su Raiplay la visione della serie sarebbe stata disponibile dall'11 aprile non ho voluto perderla.
Il romanzo edito nel 2018, sin dal lancio è stato un successo editoriale tanto che nel 2019 è stata commissionata una miniserie in dodici episodi con protagonisti gli emergenti Paul Mescal e Daisy Edgar-Jones (attrice che ho molto apprezzato nel La ragazza della palude) e sceneggiata con il contributo della stessa Rooney.
La vicenda ruota attorno a Marianne e Connell: lei sagace, introversa e senza amici proveniente da una famiglia molto ricca in cui non manca nulla se non il rispetto e l'amore; lui brillante, perbene e popolare cresciuto senza padre da una madre adolescente che fa i salti mortali per sbarcare il lunario ma che è prodiga d'amore e di consigli.
I due ragazzi frequentano l'ultimo anno di liceo della stessa scuola, sono accomunati dall'amore per lo studio, la scrittura e la lettura; sembrerebbero all'apparenza vivere due vite parallele ma in realtà s'intersecano continuamente perché Lorraine, la madre di lui, lavora a casa di lei e il figlio va a prenderla per riportarla a casa. Proprio durante questo tempo sospeso, mentre attende che la madre finisca, i due iniziano a dialogare, a scambiarsi idee e impressioni tanto che inevitabilmente tra loro si crea un'attrazione che è parimenti intellettuale e fisica. Marianne da a Connell il primo bacio e da questo primo contatto decidono di stabilire una relazione sessuale clandestina, che per Marianne è la prima, e che si interromperà bruscamente per la loro attitudine a parlarsi senza dirsi le cose veramente importanti lasciando dei puntini di sospensione che diventano decisivi per il loro futuro.
Si ritroveranno a Dublino, al college, estremamente cambiati e con le parti invertite: Connell vive quasi nell'ombra, ha difficoltà a trovare il suo posto e dubita persino delle sue capacità intellettive mentre Marianne è sbocciata, è popolare, apprezzata e affermata. La ragazza è impegnata in una relazione ma appena Connell rientrerà nella sua vita riprenderanno lì da dove hanno lasciato non senza difficoltà, lasciandosi e buttandosi in altre storie, ma non perdendosi mai e soprattutto spronandosi e sostenendosi a vicenda.
Il loro è un legame che va oltre il tempo e la distanza, che ha sublimato anche la corporeità; forse Marianne e Connell non sono destinati a stare insieme per l'eternità ma poco importa perché loro si apparterranno in eterno e questa consapevolezza, di essere anime affini che sentono all'unisono, l'hanno conquistata attraverso il loro impervio vissuto e l'hanno trasformata nel motore del loro agire.
Sia il romanzo che la serie schiettamente, senza fronzoli, hanno affrontato temi quali il primo amore, il senso di smarrimento e inadeguatezza con il conseguente bullismo che Marianne subisce, la violenza domestica, l'incomunicabilità tra genitori e figli, il senso di non appartenenza tra classi sociali diverse, l' amore tossico, l'interculturalità, il suicidio, la depressione e la frustrazione che si prova quando si realizza che si sta per entrare nel mondo degli adulti senza averne gli strumenti. Il loro merito sta non nell'aver acuito l'aspetto sentimentale solo per creare simpatia nel lettore/spettatore bensì nell'aver delineato con i tratti essenziali la storia di due ragazzi che risultano essere appunto due "normal people" che sentono e soffrono come qualsiasi "persona normale" presente su questa terra; si può detestarli o fare il tifo per loro ma questa è la loro storia, figlia del nostro tempo, senza effetti speciali ma ricca di esperienze e di tasselli di vita che potrebbero essere quelli di un qualsiasi ventenne.
Normal people è un romanzo di formazione, che forse per i miei 45 anni, risulta una lettura poco impegnativa; tuttavia mi è piaciuta l'essenzialità dello stile che rappresenta la chiave di volta che conferisce stabilità all'impianto narrativo che, pur affrontando l'evoluzione di sentimenti complessi attraverso salti temporali e conseguenti flashback che aiutano a dipanare matasse delle quali altrimenti non avremmo potuto trovare il bandolo, scorre in maniera abbastanza coerente.
La serie tv in 12 episodi, che hanno una durata variabile dai 22 ai 33 minuti, risulta fedelissima al libro e mi ha fatta innamorare dei due protagonisti ancora più della carta stampata.
E' delicata, intensa, profonda e struggente.
Mai volgare nonostante le numerose scene di sesso.
Ma principalmente è reale, nulla sembra artefatto o esagerato. Marianne e Connell ancora una volta risultano reali nella loro normalita'
Una nota di merito alla colonna sonora firmata da Stephen Rennicks che delicatamente descrive tutte le emozioni che si alternano tra amore, odio, rabbia, autolesionismo e dolore. Ma troviamo anche i brani che hanno fatto pulsare orde di millenials con Berlin di RYX, Angeles di Elliott Smith, Nikes di Frank Ocean ma anche 99 Luftballons di Nena o Only you dei Yazoo, Hide and Seeck di Imogen Heap e Love Will Tear Us Apart di Nerina Pallot.
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