Nel paese dove vivo la festività della Pasqua è associata a delle preparazioni dolci caratteristiche:
- i pan di cena , dei panini morbidi della stessa consistenza di una brioche, ricoperti di sesamo - ciciulena - dall'inconfondibile aroma di cannella, chiodi di garofano e noce moscata, che originariamente si consumavano il Giovedì Santo poichè rappresentavano il pasto consumato da Gesù con i suoi Apostoli in occasione della loro ultima cena, ma che oggi si trovano quotidianamente nei panifici;
- le cuddure (la cui ricetta varia da famiglia a famiglia) che si preparano il Venerdì Santo e che anticamente le fidanzate preparavano ai loro innamorati il giorno del fidanzamento ufficiale in segno del loro amore, dimostrando la loro maestria nell'addobbarle (mia nonna mi raccontava di cuddure con 101 uova);
- l'agnello pasquale, riproduzione fedele di un agnellino in pasta di mandorla, che tradizione voleva che i fidanzati facessero preparare dai pasticceri del paese per portarlo nelle case delle loro amate con al collo un prezioso gioiello in oro. Questo dono rappresentava simbolicamente il valore del sentimento provato perchè, come per la cuddura, il comune denominatore era che dovesse stupire: certi agnelli pesavano anche 7 kg!!!
- il tronchetto, un rotolo di pasta biscotto ripieno di crema al gianduia e ricoperto di ganache al cioccolato fondente, il più delle volte sormontato da un piccolo agnellino.
Oggi le tradizioni stanno andando un pò a morire ma io nel mio piccolo voglio portare avanti un'usanza della mia famiglia: la cuddura (dallo stesso impasto ho preparato dei carinissimi biscottini che hanno impegnato la mia piccolina).
Per la prima volta, invece, mi sono cimentata nella preparazione dei mitici pan di cena messinesi.
La ricetta è quasi un tabù. Chiedere a un panettiere - unica categoria depositaria di questa scienza- equivarebbe a profanare la propria arte perciò mi sono messa alla spasmodica e convulsa ricerca della ricetta che soddisfasse le mie aspettative.
La ricetta della cuddura l'ho trovata scritta su un vecchio quaderno di ricette : credo proprio che sia quella della mia nonna, mentre finora con mia mamma abbiamo sempre fatto affidamento sui ricordi che entrambe avevamo.
Per motivi di tempo non scrivo la preparazione ma la inserirò in questo post una volta trascorse le festività pasquali.
Ma Auguro a tutti una Serena e Felice Pasqua e lo faccio con le parole della poesia che la mia piccola ha studiato a scuola...
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