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Consigli di lettura: La locanda dei gatti e dei ricordi di Yuta Takahashi

 Avete mai pensato a un luogo in cui la dimensione terrena e quella ultraterrena si possano ricongiungere, seppur per un tempo limitato?

E se esistesse, affrontereste il viaggio per raggiungerlo? 

Yuta Takahashi nel romanzo "La locanda dei gatti e dei ricordi" lo immagina "in una città di mare sulla costa occidentale della penisola di Boso, a Chiba. Davanti a lei, il cielo azzurro, il mare e la spiaggia, e una stradina sterrata. al posto dell'asfalto, era ricoperta di conchiglie bianche. se non aveva sbagliato le indicazioni ricevute per telefono, proseguendo lungo la stradina avrebbe trovato "Da Chibi", il ristorante in riva al mare dove era diretta".


Kotoko Niki è la prima che, nonostante mille dubbi  e perplessità, affronta questo percorso di ricongiungimento. 
La ragazza è straziata, dilaniata e annientata dalla tragica morte del fratello: è una sopravvissuta che trascina la sua esistenza dominata dal senso di colpa.
Questa non è vita e - venuta a sapere dell'esistenza di un luogo dove servono il kagezen, il pasto del ricordo o vassoio d'ombra, che permette di sentire la voce di una persona cara e, in alcuni casi, persino di vederla - decide di partire.
Da quel viaggio ritorna appagata dalle risposte che cercava e risolta come essere umano dal momento che il fratello le indicherà la strada per vivere al meglio; ma ritorna altresì arricchita da un' esperienza al limite tra il trascendentale e l'onirico che consiglierà a chi, come lei, sta attraversando un turbinio dell'anima.

Con una scrittura scorrevole e delicata Yuta Takahashi ci ricorda il potere curativo della memoria e l'aspetto consolatorio del cibo.
La memoria è costruita di immagini, di gesti, di odori, di sapori, di sensazioni tattili che ci identificano, ci rammentano quello che siamo stati e ci proiettano verso ciò che saremo.

Questa lettura è stata sogno e visualizzazione perché avrei consumato più di un kagezen per avere più risposte se avesse funzionato, e ho sognato di farlo
Questa lettura è stata rivelazione perché  "i rimorsi non ti restituiranno il tempo perduto" infatti  il miglior modo di onorare i nostri cari defunti  è vivere per loro e nel loro ricordo senza rimuginare su quello che poteva essere.

Questa lettura è stata magia perché ci rammenta che magicamente la memoria ravviva ciò che biologicamente finisce con la morte.

In un mondo che corre, che passa oltre con facilità, che scorre tra consumismo e individualismo riappropriamoci della lentezza, del dolore di ricordare ciò che non c'è più e del piacere di ricordare ciò che ci ha portati fino a oggi.




 

 





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