Certe mattine ti svegli con la sensazione di avere il mondo ai tuoi piedi, di poter fare tutto quello che desideri e, soprattutto, di essere il signore assoluto del tuo tempo.
Ieri, dopo aver accompagnato la mia bimba a scuola, ho ricevuto due notizie che mi hanno rabbuiata.
Due morti: una improvvisamente giunta e una dolorosamente attesa.
La prima un fulmine a ciel sereno che ha squarciato violentemente un equilibrio apparentemente raggiunto, un'immane tragedia amplificata dalla modalità e dalla giovane età.
La seconda è stata la fine di una lunga e silenziosa lotta, combattuta all'insegna della dignità e della riservatezza, che ha visto soccombere una giovane madre.
Io abito in un piccolo paese, ci conosciamo tutti, il malessere generale era palpabile: c'era chi camminava per strada con lo sguardo perso nel vuoto, gli occhi gonfi per le troppe lacrime versate o trattenute; c'era chi girava e chiedeva notizie quasi come a sperare in una smentita della notizia ricevuta da qualche altro.
Quello che mi ha colpito di più, però, sono state le reazioni esterne così diverse, così nettamente e lucidamente scandagliate rispetto a un unico destino.
Crescendo sono arrivata alla conclusione che nonostante si tratti di morte, e questa fine ineluttabile ci accomuna tutti, sono le variabili a determinare la differenza su questa grande cassa di risonanza del dolore che è l'opinione pubblica.
Non so se sia giusto o sbagliato trovare attenuanti, so solo che da ieri ci sono due famiglie depauperate degli affetti più grandi che dovranno trovare la forza per reinventarsi un nuovo domani e che dovranno elaborare che, trascorso il tempo dei sorrisi, degli abbracci, del calore, resta solo il tempo della memoria.
Questo post arriva in un momento particolare: morti improvvise anche nella mia città, una città non molto grande e le conoscenze sono tante.
RispondiEliminaA volte ci si innervosisce, ci si arrabbia per sciocchezze e non si pensa che sarebbe meglio soprassedere e pensare a "spargere" qualche sorriso in più.
Condivido le tue riflessioni.
Buona domenica :)
Cara Daniela e' proprio questo il punto, infatti, ci affanniamo per vivere e basta un secondo per farci capire che il nostro tempo e' solo in prestito...Nel mio paese siamo circa tremila quindi e' facile comprendere con quale partecipazione si vivono questi momenti. Il mio pensiero va alle famiglie che dovranno imparare a colmare giorno dopo giorno un vuoto profondo come un abisso.
EliminaHai ragione: ci vorrebbe qualche sorriso in piu'...buona domenica :)
Prove dure, durissime soprattutto se improvvise. Ma anche quando pensi di essere preparato ti lasciano annientato. Dovrebbero aiutarci a rivedere le priorità della nostra vita condivido quello che dite: più sorrisi, più abbracci e soprattutto non lasciare mai niente di non detto. Ti abbraccio forte
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