Ho scritto e cancellato questo post almeno venti volte.
Perchè?
Perchè?
Perchè non è facile parlare dei miei sentimenti, delle mie amicizie e dei miei legami. Sono abituata a tenermi tutto dentro, non so descrivere i sentimenti, non li so esprimere e, forse, nemmeno palesare. In questo momento mi sento come il bimbo che sta muovendo i suoi primi passi e che ha bisogno di sostegno per poter stare in piedi senza fare un rovinoso tonfo.
Faccio un lungo rewind e premo il pulsante di riavvio quando si visualizza ottobre 1999, esattamente quindici anni fa.
Adesso parlo proprio a te...come se fossi qui...
La scena iniziale inizia davanti la nostra Facoltà: ci siamo incontrate, ci siamo trovate, ci siamo scelte...per caso...poteva essere chiunque ed invece eri proprio tu.
Un feeling palpabile, una simpatia immediata, una questione di affinità elettive.
Tante confessioni, tante trepidazioni, lo sconforto per un amore finito e l'entusiasmo per uno che inizia, aspettarsi davanti all'Università, scambiarsi gli appunti e aiutarsi a vicenda per superare ognuno i propri dubbi, gli "squilli" col telefonino per sentirci più vicine (allora erano ancora piuttosto proibitivi i costi delle chiamate da cellulare), lo studio, la paura per un esame divisa in due per sopportarla meglio.
Le immagini scorrono veloci...troppo veloci e nei nostri fotogrammi noto una cosa, dai nostri volti non traspare invidia, in realtà tra noi non è mai esistita.
Abbiamo camminato sempre una di fianco all'altra e anche quando le nostre strade si allontanavano non ci siamo mai giudicate ma solo sostenute.
Poi un lungo periodo di silenzio, durante il quale il mio pensiero è stato sempre rivolto a te e, un giorno, la scelta di cercarti in qualche modo, anche a costo di chiamare tutte le persone che avevano il tuo stesso cognome.
Ritrovarti è stato emozionante, commovente....sapere che ti eri affermata, che ti eri sposata e che eri diventata mamma (come me) mi ha fatto gioire come se i tuoi successi fossero stati i miei.
Ora è bellissimo raccontarci, consigliarci e incoraggiarci, parlare delle nostre giornate, delle nostre bimbe, delle nostre passioni e dei nostri timori proprio come tanti anni fa.
Stiamo gradatamente aggiungendo flebili suoni ad anni di silenzio.
Siamo cresciute, siamo maturate, tutto attorno a noi è cambiato ma una cosa è rimasta identica la nostra Amicizia.
Ti voglio bene
Proprio domenica parlavo alla mia amica del menù per il pranzo, le ho mandato questa foto in anteprima promettendole una tempestiva pubblicazione.
Ce l'ho fatta...oggi è solo mercoledì.
Non è una preparazione elaborata, l'unica accortezza sta nel preparare la riduzione di aceto balsamico in anticipo e farla raffreddare.
Io non ho eseguito i compiti a dovere e l'ho fatta poco prima di iniziare a preparare il risotto non riuscendo a raffreddarla per bene.
Non è negligenza, solo non avevo programmato di preparare questo piatto e, come al solito, la mia idea ha preso forma work in progress mentre riducevo a dadini la zucca.
Ingredienti per 4 persone:
- 1/2 cipolla
- 500 g di zucca a dadini
- olio extra vergine d'oliva q.b.
- brodo vegetale q.b. (poco più di un litro)
- 320 g di riso Arborio
- 20 g di burro
- 30 g di parmigiano reggiano grattugiato
- riduzione di aceto balsamico
- 8 amaretti
Preparazione:
Stufate la cipolla tritata con poca acqua e, appena sarà evaporata, unite l'olio e fate rosolare la cipolla. Unite la zucca a dadini, coprite con un mestolo di brodo e cucinate fino a quando sarà ammorbidita e potrete agevolmente disfarla con un cucchiaio di legno, ottenendo una purea.
Unite il riso e tostatelo fino a farlo diventare traslucido.
Coprite con il brodo caldo e portate a cottura mescolando di continuo.
Una volta cotto, spegnete la fiamma, mantecate il riso con burro e parmigiano grattugiato, coprite e fate riposare per due minuti.
Impiattate e servite il risotto cosparso con amaretti tritati e la riduzione di aceto balsamico.
Per la riduzione:
Mettete in un pentolino 250 ml di aceto balsamico, un cucchiaino di miele, cannella in polvere, un chiodo di garofano, una bacca di ginepro.
Portate a bollore e fate restringere fino a quando il liquido si sarà ridotto oltre la metà.
Filtrate il liquido e fatelo raffreddare completamente per fargli assumere la giusta consistenza.
Io l'ho conservato in una bottiglietta a chiusura ermetica e posto in frigo.
Mentre scrivo ascolto:
Che bello questo post! Ma sai che, sarà pura coincidenza, ma da poco anch'io ho ritrovato due amiche che, per ragioni di studio e lavoro, avevo perso :)
RispondiEliminaLe "vecchie" amicizie che diventano "nuove"
Ottimo anche questo risotto :)
Daniela è proprio così e il tempo non cancella niente, forse sbiadisce, ma tutto rimane perfettamente scolpito nella nostra mente. Grazie per le tue parole...un abbraccio :)
EliminaBello ritrovare persone che per noi sono state importanti, è bello soprattutto non perdere quell'affetto che un tempo si nutriva nonostante il tempo passi! Bella anche la tua ricetta del risotto, davvero un post bello e commovente! Baci
RispondiEliminaCiao Virginia!!! E' bello ritrovarsi quando si credeva di essersi persi. Io non amo molto parlare di me, in generale, e qui è ancora più difficile; tuttavia ci sono emozioni che diventano ancora più belle se condivise...un abbraccio :)
EliminaL'amicizia vera è una delle cose belle della vita, sono contenta che tu l'abbia ritrovata, un abbraccio e complimenti per la tua ricetta :-)
RispondiEliminaun risotto dal gusto molto accattivante
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