giovedì 9 marzo 2017

Madeleines

Il tempo scorre inesorabilmente: non lo si  può fermare e raramente concede una  seconda chance.
Si può cercare di viverlo al meglio e impiegare anche solo un singolo attimo alla conquista della felicità.



Ma cos'è la felicità?
Credo che una definizione univoca e universalmente valida non esista così come credo che in una realtà così in balìa degli eventi bisogni interiorizzare ancor di più questo concetto.
Premesso ciò per me la felicità è il saper godere a pieno di quello che ho, il che non vuol dire semplicisticamente "accontentarmi"; è trarre il massimo da ogni situazione, anche la più scontata;
è subire il fascino delle piccole cose con l'entusiasmo di un bambino ma, sopra di ogni cosa, è vedere serena e appagata mia figlia .
Il tempo scorre inesorabilmente  e lascia dietro di sé i ricordi...ricordi che sembrano sopiti o, peggio, sepolti nei cassetti più reconditi della nostra memoria ma basta un nonnulla per farli risorgere prepotentemente e vivi, ora come allora.
E se si parla di memoria e di sapori, non si può non citare questa pagina tratta dal romanzo "Alla ricerca del tempo perduto- Dalla parte di Swann" di Marcel Proust.

"Una sera d’inverno, appena rincasato, mia madre accorgendosi che avevo freddo, mi propose di prendere, contro la mia abitudine, un po’ di tè. Dapprima rifiutai, poi, non so perché, mutai parere. Mandò a prendere uno di quei dolci corti e paffuti, chiamati maddalene, che sembrano lo stampo della valva scanalata di una conchiglia di San Giacomo. E poco dopo, sentendomi triste per la giornata cupa e la prospettiva di un domani doloroso, portai macchinalmente alle labbra un cucchiaino del tè nel quale avevo lasciato inzuppare un pezzetto della maddalena. Ma appena la sorsata mescolata alle briciole del pasticcino toccò il mio palato, trasalii, attento al fenomeno straordinario che si svolgeva in me. Un delizioso piacere m’aveva invaso, isolato, senza nozione di causa. E subito, m’aveva reso indifferenti le vicissitudini, inoffensivi i rovesci, illusoria la brevità della vita…non mi sentivo più mediocre, contingente, mortale. Da dove m’era potuta venire quella gioia violenta ? Sentivo che era connessa col gusto del tè e della maddalena. Ma lo superava infinitamente, non doveva essere della stessa natura. Da dove veniva ? Che senso aveva ? Dove fermarla ? Bevo una seconda sorsata, non ci trovo più nulla della prima, una terza che mi porta ancor meno della seconda. E tempo di smettere, la virtù della bevanda sembra diminuire. E’ chiaro che la verità che cerco non è in essa, ma in me. E’ stata lei a risvegliarla, ma non la conosce, e non può far altro che ripetere indefinitivamente, con la forza sempre crescente, quella medesima testimonianza che non so interpretare e che vorrei almeno essere in grado di richiederle e ritrovare intatta, a mia disposizione ( e proprio ora ), per uno schiarimento decisivo. Depongo la tazza e mi volgo al mio spirito. Tocca a lui trovare la verità…retrocedo mentalmente all’istante in cui ho preso la prima cucchiaiata di tè. Ritrovo il medesimo stato, senza alcuna nuova chiarezza. Chiedo al mio spirito uno sforzo di più…ma mi accorgo della fatica del mio spirito che non riesce; allora lo obbligo a prendersi quella distrazione che gli rifiutavo, a pensare ad altro, a rimettersi in forze prima di un supremo tentativo. Poi, per la seconda volta, fatto il vuoto davanti a lui, gli rimetto innanzi il sapore ancora recente di quella prima sorsata e sento in me il trasalimento di qualcosa che si sposta, che vorrebbe salire, che si è disormeggiato da una grande profondità; non so cosa sia, ma sale, lentamente; avverto la resistenza e odo il rumore degli spazi percorsi…All’improvviso il ricordo è davanti a me. Il gusto era quello del pezzetto di maddalena che a Combray, la domenica mattina, quando andavo a darle il buongiorno in camera sua, zia Leonia mi offriva dopo averlo inzuppato nel suo infuso di tè o di tiglio…."


(Marcel Proust, Dalla parte di Swann)








La ricetta è tratta dal sito  Ricette dal mondo

Ingredienti per 24 madeleines ( io ho usato uno stampo per madeleine e uno per tartellette):
  • 3 uova
  • 100 g di zucchero semolato
  • 130 g di farina 00
  • 150 g di burro 
  • 1 pizzico di sale
  • 1 fialetta di aroma mandorla
  • 1 cucchiaino e mezzo di lievito per dolci
Preparazione:
Fondete il burro a bagnomaria e fatelo intiepidire (1).
Montate le uova con lo zucchero fino a ottenere un composto chiaro e spumoso (2).
Aggiungete l'aroma, la farina setacciata con il lievito e il sale e continuate ad amalgamare (3).
A questo punto unite il burro intiepidito e  mescolate (4-5).
Mettete la ciotola coperta con pellicola trasparente in frigo per circa un'ora, appena toglierete la pellicola noterete dei buchi e allora mescolate con una leccarda (6-7).
Riempite gli stampi fino al bordo (8).
Infornate a 200°C per i primi 8 minuti (9).
Trascorso questo tempo abbassate a 180°C e continuate a cuocere per altri 7-8 minuti (10).
Sfornate (11), fate intiepidire e sformate le madeleines.



Cucinando a suon di...





 

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