martedì 8 ottobre 2013

Mostarda di mosto cotto (mustadda)

Questo dessert atipico mi fa tornare indietro nel tempo di quasi un trentennio al periodo in cui, dopo la vendemmia, mia nonna preparava questo budino così profumato e speziato che noi bimbi mangiavamo ancora fumante e che ci ripagava delle "fatiche" del raccolto.
La vendemmia, ai miei occhi di bambina, era un evento triste e io lo avrei allontanato il più possibile perchè coincideva con la fine della pausa scolastica estiva (mio nonno aveva l'abitudine di radunarci tutti il sabato precedente l'inizio della scuola per aiutarlo a raccogliere l'uva) e rappresentava  il susseguirsi di un nuovo e temuto anno scolastico.
Ma era altresì un'occasione per rivedere i miei cugini e trascorrere una piacevole giornata insieme all'insegna di giochi, risate e marachelle.
La  "mustadda" per me è tutto questo, è un tuffo nel passato e il solo profumo che pervade la cucina mi riporta a quei tempi lontani così spensierati.
Ormai noi non vendemmiamo più da qualche anno e il nostro vigneto è diventato improduttivo ma
una mia amica, due settimane fa,  mi ha regalato una bottiglia di mosto cotto che ho usato per preparare questa delizia.



N.B. Io ho utilizzato il mosto cotto, cioè già ristretto, ma se avete del mosto fresco allora dovrete portarlo a bollore e farlo restringere della metà, per esempio un litro dovrà essere ristretto fino a diventare mezzo litro.

Ingredienti:

  • 1,5 l di mosto cotto
  • 165 g di amido di mais
  • cannella e chiodi di garofano qb
  • 200 g di nocciole e mandorle tostate e tritate 
Preparazione:
Sciogliete l'amido in poco mosto, unite al resto del liquido e fate addensare su fuoco moderato mescolando con un cucchiaio di legno.
Qualche istante prima di spegnere la fiamma incorporate le spezie, le mandorle e le nocciole.
Versate la mostarda in delle coppettine, cospargete con un trito di mandorle, nocciole e la cannella e servite ancora tiepida.


La mostarda può anche essere consumata asciutta, in tal caso sformatela, esponetela al sole per 3-4 giorni, rigirandola ogni 24 ore  e ritirandola la notte. Si conserva in barattoli di latta con foglie di alloro

In cucina con me:


1 commento:

  1. Che meraviglia Caterina grazie per la ricetta e' deliziosa mi piace tantissimo.

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